Il binomio sport e ambiente ha acquisito negli anni una rilevanza sempre più importante tanto da riuscire a modificare le strategie di atleti e società sportive indirizzate ad inserire, all’interno delle proprie policy, elementi come la difesa delle risorse ambientali e la lotta all’inquinamento.
Il contatto con l’ambiente permette lo sviluppo di una coscienza ambientale matura grazie ad una interazione costruttiva con la natura, per questo motivo vengono messe in atto dei piani eco sostenibili. Vengono adottate strategie di mobilità sostenibile (il carpooling è uno dei servizi maggiormente utilizzati nelle squadre), piuttosto che la messa al bando di plastica monouso, o ancora adottando la compensazione della CO2 prodotta o la raccolta differenziata meticolosa. Anche piccoli accorgimenti possono inoltre essere utili: non utilizzare bottigliette d’acqua usa e getta, ma usare borracce che permettono di evitare sprechi riducendo in tal modo il numero dei rifiuti.
In generale quindi l’attività sportiva aumenta la sensibilità e la consapevolezza delle persone verso i temi ambientali, ciò è ancor più forte negli sportivi che praticano discipline a stretto contatto con la natura. E’ il caso dei runner, sono proprio loro, soprattutto se soliti correre in ambienti cittadini, a rivendicare il diritto ad un’aria più respirabile o a segnalare, nelle aree più periferiche, rifiuti abbandonati, aree verdi o sentieri mal curati.
Nasce da qui il plogging, nuova attività sportiva che consiste nel raccogliere rifiuti, come bottiglie di plastica, mentre si corre. Nata in Svezia dalla combinazione delle parole “plocka upp” (raccogliere) e “jogging” (correre), è ormai diffusa anche in Italia dove si organizzano giornate con l’obiettivo di pulire zone rurali e boschi.
Vari studi hanno dimostrato che alcuni ambienti possono facilitare e rafforzare i benefici per la salute della corsa, mentre altri ambienti ostacolano la corsa. Infatti correre all’aria aperta in un ambiente poco inquinato non è esattamente la stessa cosa che correre tra i grigi palazzi della città. Il primo scenario permette di distaccarsi maggiormente dalla routine quotidiana, creando un’aumentata sensazione di benessere e una maggiore concentrazione sull’attività sportiva stessa. Le città del futuro saranno sempre più verdi e sempre più pensate a stimolare un’attività sportiva e ricreativa sana.
Occorre però specificare che se a livello amatoriale è possibile porre una maggiore attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, a livello professionistico nei grandi eventi sportivi, come le maratone, c’è il pericolo di contribuire ad un accumulo di rifiuti. Ad esempio i bicchieri utilizzati sono in gran parte monouso e finiscono per essere gettati a terra lungo il percorso, i vestiti vengono lasciati cadere tra la partenza e l’arrivo, le coperte termiche abbandonate lungo l’uscita, i flussi di accesso dei visitatori innegabilmente aumentano la CO2.
Per questi motivi sia all’estero che in Italia sempre più organizzatori adottano iniziative per la sostenibilità ambientale con risultati importanti. In quest’ottica nella maratona di New York City nel 2019 sono stati sostituiti i tradizionali bicchieri monouso con un imballo sferico commestibile a base di alghe marine, per fornire l’acqua agli atleti lungo il percorso. Il Telegraph ha riferito che la maratona ha portato circa 30000 capsule liquide da offrire agli sportivi in gara. Nella stessa manifestazione la Goodwill NYNJ, una società no profit americana, si è occupata di raccogliere i vari maglioni, pile, giacche, cappotti, piumini, cappelli, sacchi a pelo utilizzati dai corridori e li ha distribuiti nei suoi negozi a dettaglio raccogliendo ben 138.000 €.
Un progetto importante in ottica di sostenibilità ambientale è il progetto “Esosport” ideato da Eso Società Benefit in collaborazione con l’Associazione Gogreen Onlus. L’obiettivo è la valorizzazione e la conversione di materiale sportivo esausto in nuova materia prima, nella convinzione che l’ambiente sia un bene da tutelare e che i rifiuti possano diventare una nuova risorsa. Scarpe da corsa, camere d’aria e palline da tennis invece di diventare oggetti inutili vengono trasformati in nuova materia prima da utilizzare nella creazione di nuovi parchi giochi per bambini con pavimentazione antiurto e di piste d’atletica.