La tecnologia ha cambiato quasi ogni aspetto della vita moderna, compreso il modo in cui guardiamo lo sport. Uno dei cambiamenti a maggior impatto riguarda le arene, stadi, palazzetti ai quali vengono chiesti standard qualitativi sempre maggiori.
Dall’impatto ambientale zero, alla riqualificazione del territorio, sono enormi gli sforzi economici che ci sono dietro ai nuovi concept, spesso incastrati tra autorizzazioni delle amministrazioni territoriali e la necessità di rimodernare strutture ormai obsolete.
Al centro di questo nuovo approccio c’è la necessità che un impianto sportivo non sia solo il luogo dove assistere alla competizione, ma un posto dove usufruire di molti altri servizi, collegati direttamente alla manifestazione sportiva o affiancati per rendere completa l’esperienza vissuta. Ristoranti, bar, musei, negozi, intrattenimento, ludoteche per bambini e molto altro, rendendo l’arena operativa 7 giorni su 7.
USA, Inghilterra, Germania e Spagna hanno aperto la strada al cambiamento adottando logiche imprenditoriali sulle infrastrutture sportive. l’Italia presenta una situazione complicata: gli stadi italiani hanno un’età media sopra i 60 anni con l’ultimo intervento significativo avvenuto in occasione dei mondiali di Italia ’90 rendendo, così, la strada al cambiamento, molto lunga.
Lo spettatore oggi vuole partecipare attivamente all’evento ricevendo in tempo reale statistiche, dati, replay il tutto per vivere un’esperienza personalizzata. Ecco allora gli eAccess che garantiscono un accesso veloce all’impianto grazie alla scansione di codici QR o le food delivery platform tramite le quali si possono ordinare cibo e bevande e vederseli recapitare direttamente al proprio posto il tutto pagando in modalità cashless, cioè senza contanti, ma tramite APP. E non è tutto. Aree ad alta pedonabilità con e-wall interattivi dove passano contenuti in real time, connessioni WiFi ad alta velocità gratuite, geolocalizzazione per conoscere la propria posizione all’interno e le indicazione per raggiungere i vari servizi. Lo smartphone è al centro dell’esperienza e scaricando le APP delle squadre si può accedere a tutto questo.
Alcuni esempi di SMART ARENA:
– Stadio nazionale Kaohsiung Taiwan: La cosa curiosa dello stadio è la sua architettura simile ad un drago, è il primo stadio al mondo ad alimentarsi completamente tramite energia solare grazie ai pannelli che ne rivestono l’esterno.
– Stadio AT&T Arlington in Texas: la casa dei Dallas Cowboys, completamente coperto, climatizzato, ha una capienza di 80.000 posti e rappresenta la più grande sala senza colonne del pianeta così come le sue porte in vetro scorrevoli, le più grandi del mondo.
– Sapporo Dome in Giappone: utilizzato per le partite interne della squadra di baseball che gioca su un campo in erba sintetica e dalla squadra di calcio che usa un manto erboso scorrevole che viene riposizionato all’occorrenza.
– Allianz Arena di Monaco di Baviera in Germania: soprannominata gommone per la sua forma, è la prima arena che è in grado di cambiare colore al suo esterno.
– Golden One Center di Sacramento USA: Contiene gli schermi più grandi dell’intero circo dell’NBA larghi 14 metri che trasmettono in 4K Ultra HD, più di 600 display HD sparsi nell’impianto e Wi-Fi gratuito ad altissima velocità.
Ecco perché, quindi la digitalizzazione degli stadi dovrà rappresentare un elemento, uno dei più importanti, grazie al quale le aziende sportive possano confrontarsi con un pubblico da conoscere sempre meglio, seguendolo dopo la partita e molto prima di quella successiva.