Federica Pellegrini ha raggiunto il suo ennesimo traguardo in carriera grazie alla sua grinta e alla voglia matta di voler dimostrare di essere ancora una nuotatrice in grado di compiere imprese straordinarie. Ha dominato alla sua maniera i 200 stile libero nella terza giornata degli Assoluti di Riccione, centrando il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2021 grazie al tempo di 1’56’’69, due decimi di meno rispetto al limite richiesto per la qualificazione.
Per Federica si tratterà della quinta partecipazione ai Giochi della sua carriera, un obiettivo inseguito con sacrificio, forza e determinazione. La regina azzurra è consapevole del grande sforzo fatto per ottenere tal risultato tanto che a fine gara non le resta che fare il cinque con la mano, la famosa “manita” per rendere chiaro a tutti il numero di partecipazioni ai giochi a cinque cerchi.
La Pellegrini, in realtà, non avrebbe neanche avuto bisogno di scendere in vasca per ottenere la qualificazione visto che la Federazione le aveva già concesso una Wild Card. Ma una campionessa del suo calibro non vuole niente di regalato e ha preferito conquistarsi in vasca il pass per Tokyo con la sola forza delle sue braccia e del suo smisurato talento. Una vittoria, quella di Riccione, che sa di liberazione e che ripaga i tanti sacrifici degli ultimi mesi, compresa la battaglia contro il Covid che puntualmente si è imbattuto anche sulla strada della nuotatrice azzurra.
La preparazione alla gara di Riccione non è stata facile, il virus ha complicato i piani del suo staff tanto da dover stravolgere e rinnovare le sessioni di allenamento. Insieme al suo allenatore Matteo Giunta si è deciso di snellire la preparazione evitando di raggiungere gli USA e di viaggiare con aerei scegliendo i Pirenei come luogo in cui allenarsi. Ciò ha reso gli spostamenti molto più semplici tanto che l’azzurra ha deciso di muoversi, con il suo staff, con un semplice mini-van, improntando quella che può essere definita una vera e propria preparazione “on the road”.
La nuotatrice ha poi rispettato una dieta ferrea basata sulle proteine vegetali e sul pesce, sia crudo che cotto purchè ricco di Omega 3. Poi pasta, riso integrale ed olio extra vergine di oliva per condire il tutto. Ad integrare il regime alimentare l’insalatona con barbabietola e tofu oppure verdura bollita con frutta secca come merenda. Nel week-end la possibilità di concedersi un crumble di mele con noci, mandorle e nocciole.
A Maggio la Pellegrini andrà due settimane a Livigno, poi all’Europeo di Budapest dove parteciperà solo alle staffette per continuare a riprendere confidenza con le sensazioni ed i ritmi della gara senza l’eccessiva pressione di fare risultato. Anche perché con l’ansia da prestazione Federica ci ha già combattuto in questi mesi, dimostrare di poter ancora nuotare ai suoi livelli non è stato facile ma ora che ci è riuscita dovrà aumentare il carico di lavoro abbassando il grado di tensione.
Prima di Tokyo parteciperà anche al Settecolli, poi un secondo blitz sui Pirenei. Resta da capire se nel frattempo verrà vaccinata, per adesso, non essendo nei corpi militari, la sua vaccinazione non è prevista ma potrà fare uno screen per analizzare il numero di anticorpi visto che ha già contratto il virus.
Con quella che sarà la sua quinta partecipazione ad i Giochi Olimpici la Pellegrini entrerà nella storia raggiungendo tre suoi colleghi “d’acqua” come Giorgio e Tania Cagnotto e Stefano Tempesti. La prima volta per Fede fu ad Atene nel 2004, aveva appena sedici anni e vinse la sua prima medaglia d’argento, oggi proprio a sedici anni di distanza ci ha appena dimostrato che di mollare proprio non ne ha voglia. Come la fenice che ha tatuata sul collo, simbolo di rinascita, così anche Federica è riuscita a risorgere dalle sue ceneri: si è lasciata alle spalle le difficoltà dell’ultimo, complicatissimo, anno e le delusioni del passato. Adesso ad attenderla c’è un’altra grande sfida: che sia l’ultima o meno sarà lei a deciderlo, sempre a testa alta e determinata a dimostrarci che sarà sempre la più forte, oggi e sempre.