Ricercando la sostenibilità, Stoccolma ha trovato un alleato insolito, rifiuti organici da giardino e vecchi alberi di Natale. Infatti i rifiuti del giardinaggio vengono presi da abitazioni private o parchi pubblici e utilizzati per riscaldare le case e combattere la presenza dell’anidride carbonica nell’atmosfera con un tipo di carbone ecologico chiamato biochar.
Prodotto con un processo noto come pirolisi, il biochar aiuta a stimolare la crescita degli alberi, migliora la qualità del suolo e intrappola grandi quantità di anidride carbonica. Si brucia la materia organica a temperature oltre i 200 gradi, cosa che normalmente provocherebbe grandi emissioni di anidride carbonica, ma ciò non accade con il biochar perché la intrappola al suo interno in forma solida.
Diversi organi intergovernativi indicano questa tecnologia come promettente in quanto il biochar sepolto nel terreno intrappola la CO2 per migliaia di anni, fertilizzandolo e favorendo la fioritura delle piante, tanto da convincere le autorità di Stoccolma ad aprire un sito di produzione a distanza di dieci anni dall’inizio dell’utilizzo di questa tecnologia. Tra le caratteristiche fisiche c’è una elevata porosità che aiuta a il biochar ad immagazzinare nutrienti e grandi quantità d’acqua.
Vengono prodotte 300 tonnellate di biochar all’anno e l’energia utilizzata per la produzione viene convogliata verso le abitazioni per il teleriscaldamento. Questo progetto concorre al raggiungimento dell’obiettivo fissato nel 2040 dove la città di Stoccolma punta ad ottenere “emissioni zero”. È un processo completamente circolare che utilizza tutti i rifiuti in eccesso, spiega Dahllof. “Gli alberi trascinano CO2 dall’atmosfera. Usiamo il carbone per produrre carbone e rimetterlo nel terreno. Il sottoprodotto è il calore in eccesso che utilizziamo”, afferma.
L’obiettivo è fornire il riscaldamento a 400 abitazioni, ma oggi solo 100 sono raggiunte da questo servizio offerto dall’impianto.
Un altro obiettivo è ispirare altre città che infatti stanno stanno seguendo le orme di Stoccolma e stanno investendo in impianti di biochar per creare i propri pozzi di carbonio e migliorare gli ecosistemi del centro cittadino.
Minneapolis (USA) sta iniziando a utilizzare il biochar per migliorare la qualità del suolo negli orti o nei viali per stimolare la crescita degli alberi. Proprio grazie a questo potenziale, il biochar è stato persino coinvolto negli studi per il ripristino delle foreste . La California è interessata all’uso del biochar per prevenire futuri incendi in quanto trattiene una quantità di umidità elevata che li contrasterebbe o al ripristino delle qualità organiche del terreno degradato dall’agricoltura.
Anche il Regno Unito sta investendo nella ricerca del biochar 30 milioni di sterline per raggiungere entro il 2050 gli obiettivi di zero emissioni. I progetti di ricerca attivati sono due sommati all’impegno nel piantare 30 milioni di alberi all’anno.