Avevamo immaginato che non sarebbe stato più come prima, magari senza credere che saremmo stati così tanto tempo lontani dagli eventi live e la parziale riapertura del 25% delle capienze degli stadi è solo un primo passo verso qualcosa di completamente nuovo.
Nuove regole sul distanziamento associate ai nuovi protocolli e la complessa gestione del ticketing degli eventi costituiscono l’attuale realtà. Basti pensare alle dinamiche dello scorso anno, il 2020, che hanno visto i biglietti venduti per l’edizione degli internazionali di tennis scontrarsi con le numerose richieste di rimborso. Per arginare l’emorragia economica sono state previste diverse soluzioni per convertire i biglietti dell’IBI in titoli per assistere altri tornei del circuito del tennis, anche in altre città italiane come il Next Gen a Milano o per le Nitto a Torino o ancora per gli internazionali di Roma del 2022. Tutto questo meccanismo è teso a non disperdere l’attenzione dell’appassionato offrendogli la possibilità di partecipare agli altri 3 eventi di tennis di grande rilievo per il nostro Paese.
Abbiamo visto come in Russia, già lo scorso Marzo è stata adottata la strategia “Compri un biglietto, ti regaliamo il vaccino”. Lo Zenit ha infatti lanciato questo slogan con il fine di tornare a riempire gli stadi. Per ricevere il vaccino era necessario essere maggiorenne e aver già acquistato un biglietto per accedere alla Gazprom Arena.
Anche in NBA si sta assistendo ad una operazione a metà tra il marketing e il sanitario. I Brooklin Nets, franchigia newyorkese ha deciso di consentire la vaccinazione a tutti i fan in possesso di regolare biglietto. Questo consentirebbe non solo di vaccinare una parte della popolazione ancora non raggiunta dal sistema sanitario, ma anche di riavvicinare le persone alle competizioni sportive in presenza. Tutto questo è stato reso possibile da una legislazione più snella consentendo alla collaborazione con l’Ufficio del Sindaco di New York e DocGo, una società leader nella fornitura di servizi medici mobili in UK e USA, con un contratto in essere con la NFL, per gestire la vaccinazione dei soggetti sopra i 12 anni che seguiranno le partite casalinghe dei playoff dei Nets. Nell’ultima dichiarazione del 20 maggio, John Abbamondi, CEO dei Nets, aveva confermato che l’intenzione è quella di far vaccinare il maggior numero di persone al punto che, con i mezzi sanitari mobili, hanno raggiunto anche i quartieri scarsamente serviti di Brooklyn perché “tanti fan ancora non sono vaccinati e vogliamo dare l’opportunità anche a loro di intervenire alle partite”.
Un’altra iniziativa volta a dare importanza alle vaccinazioni è quella dei Portland Trail Blazers. All’interno della Rose Garden Arena, lo stadio dei Blazers, la capienza è di 20.000 spettatori, ovviamente ridotta ad una piccola percentuale che però è stata aumentata in quanto al suo interno è previsto un intero settore esclusivamente per i vaccinati. La collaborazione tra i Blazers, il governatore e l’autorità sanitaria dell’Oregon, ha consentito di posizionare il Rosa Garden come la prima struttura coperta che comprenderà dei settori riservati esclusivamente alle persone vaccinate, di età superiore ai 16 anni, e che abbiano ricevuto da almeno due settimane la seconda vaccinazione di una serie a due dosi, come il Pfizer o il Moderna, o un vaccino monodose, come il J&J. Ai fan verrà richiesto di presentare la scheda di vaccinazione rilasciata dall’autorità sanitaria. Gli under 15, non soggetti a questo obbligo ma facenti parte dello stesso nucleo familiare, potranno sedere nello stesso settore accanto ai propri genitori.
Anche per Euro 2021 le questioni aperte sono molteplici. Da un lato il problema del rimborso delle migliaia di ticket venduti che non avranno la possibilità di accedere allo stadio a vedere la partita. Dall’altro l’elaborazione di nuove strategie per l’ammissione dei tifosi che risulteranno immuni dal virus in seguito alla guarigione accertata con test sierologico, a quegli individui che abbiano sostenuto le vaccinazioni e a coloro risultati negativi al test molecolare nelle 48 ore precedenti all’evento. Il tutto certificato in forma cartacea.
Il biglietto, diventa quindi una leva di responsabilità sociale che incentiva il “cittadino/tifoso” a maggiore consapevolezza della necessità di tornare a vivere gli eventi di sport in presenza e in assoluta sicurezza.