Il protagonista di questa assurda vicenda si chiama Gregoire Akcelrod, calciatore di medio-basso livello che come tutti, da piccolino, aspirava ad arrivare a giocare in uno dei top club europei. Le sue doti tecniche ed il suo scarso talento non glielo hanno permesso ma Gregoire non si è mai rassegnato, con un astuto piano truffaldino è riuscito ad arrivare ad un passo dall’esordio in Champions League senza alcun merito sportivo.
Gregoire Akcelrod, francese classe 1982, era il classico centrocampista mediocre mai arrivato sui grandi palcoscenici nonostante la sua grande passione per il calcio. Tifosissimo del Paris Saint-Germain sin da piccolo, incomincia a giocare a calcio contro la volontà del padre che non vedeva in lui delle grandissime qualità e che in poco tempo lo convinse a trovarsi delle strade alternative di vita. Ma Gregoire non mollò mai definitivamente il suo sogno tanto che un giorno, quando aveva 17 anni, a scuola gli venne un’idea: creare un falso sito web sul quale si sarebbe spacciato come un calciatore professionista militante nelle giovanili del Psg. Copiava ed incollava i resoconti delle partite da L’Equipe, sostituendo il suo nome a quello di giovani calciatori più promettenti.
Pubblicava dei finti articoli in cui venivano elogiate le sue qualità ed il suo talento dipingendosi come una futura promessa nel mondo del calcio. “Avevo 17 anni e decisi di creare questo finto sito, ho copiato un articolo su Anelka, in cui si scriveva di come fosse desiderato da tutti i top club. Ho cambiato il nome mettendo il mio. Era molto professionale, molte persone, compresi i miei amici, ci credettero.”
La cosa strana di questa vicenda fu il fatto che Akcelrod, giocava davvero per il Psg, non di certo per la prima squadra ma per un team satellite del club, nella categoria più bassa del calcio francese a livello amatoriale. Un giorno, per caso, grazie ad un favore di un’ amica che lavorava nello stadio, riuscì ad entrare al Parco dei Principi con addosso la maglia ufficiale del Psg che portava il suo nome alle spalle. Una vera svolta per i suoi finti curriculum che ai tempi inviava alle squadre professionistiche di mezza Europa, evitando il suo Paese d’origine, per paura di essere smascherato.
In Inghilterra Chelsea, Manchester City e Arsenal lo rifiutarono ma lo Swindon Town, squadra di seconda divisione, lo chiamò per un provino nell’estate del 2003. Con la tenacia, di chi prova a sfruttare l’occasione della vita, segna anche due gol in amichevole sotto le telecamere di Sky ma non bastò per riuscire a convincere la dirigenza inglese.
Grazie al suo finto curriculum e a qualche provino fatto in Inghilterra, un club professionistico del Lussemburgo gli offrì un vero contratto da professionista ma Gregoire rifiuta, convinto di poter giocare per club più prestigiosi.
L’offerta giusta arriva clamorosamente nell’estate del 2009, quando fu chiamato in prova dalla squadra bulgara del CSKA Sofia che si era appena qualificata per la Uefa Champions League. In pochi giorni di allenamento Gregoire si mette in mostra e i dirigenti bulgari, impressionati soprattutto dal marchio Psg che si portava dietro per i suoi “presunti” trascorsi calcistici, decisero di ingaggiarlo. Arrivò l’annuncio ufficiale del club, con tanto di foto, interviste ed un contratto da 17.000 euro al mese. Peccato che in tutto ciò la società fosse fermamente convinta che Akcelrod avesse giocato per la prima squadra del club della capitale francese, non di certo per gli amatori della squadra satellite del Psg.
A smascherare tutto fu un tifoso attento del Cska Sofia che contattò alcuni tifosi del Psg per chiedere informazioni su Akcelrod.
“Ho fatto due giorni di prova e domenica l’allenatore voleva già ingaggiarmi. Mi hanno fatto delle foto con la maglia ufficiale del Cska, ho firmato il contratto, hanno pubblicato l’articolo sul sito. Sono stati i tifosi del Psg a distruggere tutto. Una notte, un tifoso del Cska Sofia ha contattato un forum online del Psg e ha chiesto: ”Stiamo per ingaggiare Greg Akcelrod, cosa ne pensate di lui?” Nessuno mi conosceva. Hanno detto che ero un impostore, hanno controllato il mio sito. Successivamente il tifoso del Cska ha contattato tutti i giornalisti di Sofia ed ha rivelato che il club aveva ingaggiato un calciatore fake”.
La naturale conseguenza di tutto ciò fu che la mattina seguente i dirigenti del club bulgaro lo invitarono gentilmente ad andarsene e annullarono, per giusta causa, il contratto firmato poche ore prima. La fine di un vero e proprio sogno per Gregoire che aveva accarezzato per una notte, l’idea di essere un vero professionista in una rosa di calciatori da Champions League.
Il francese ha poi sostenuto altri provini in Grecia, in Kuwait ed in Canada dove alla fine ha giocato un anno per i Mississauga Eagles. Nel Dicembre del 2011, infranto il sogno di fare una carriera di livello, appende definitivamente gli scarpini al chiodo. Dal Luglio 2014 diventa direttore esecutivo della One Soccer Agency, agenzia che cura gli interessi dei calciatori. Sfruttando il suo vero talento, diventa l’agente di giovani calciatori che cercano di entrare nelle giovanili dei club francesi più importanti.
Come si sia potuta verificare una storia tanto assurda nei nostri tempi rimane ancora un mistero. Al giorno d’oggi, in rete, si può trovare ogni tipo di archivio sportivo, esistono software per analizzare i calciatori nei minimi dettagli grazie a delle piattaforme continuamente aggiornate da statistiche e dati. In un contesto dove è possibile conoscere la storia e le caratteristiche di qualsiasi giocatore, sembra davvero impossibile che sia potuto esistere un caso come quello di Greigoire Akcelrod. Di sicuro in questa vicenda ha pesato anche il lavoro distratto e poco attento di qualche dirigente del mondo del calcio.
Una volta affermatosi nel mondo dei procuratori sportivi, Akcelrod ha deciso di mettere nero su bianco la sua storia scrivendo un’autobiografia intitolata: “Pro at all costs”, descrivendo nel dettaglio il suo bizzarro percorso sportivo.