Lo sport virtuale è praticato in Italia da 17 milioni di persone generando un fatturato di 2 miliardi di euro. Le statistiche dicono anche che sono 8 le ore di media settimanali passate sui videogiochi dai gamers. Se ci si sposta sul mercato “mondo”, il fatturato raggiunge i 200 miliardi. Un pubblico enorme che non può essere trascurato.
Tutto questo non poteva sfuggire agli uffici marketing delle maggiori aziende a livello globale. Curiosa l’iniziativa di Burger King: se ormai da anni è possibile assistere a partite di calcio sulle console dove le arene vengono riempite di cartelloni e banner pubblicitari da parte dei numerosi sponsor, la nota catena di fast food si è spinta oltre. Nel video game di basket NBA2K21 è possibile infatti partecipare a delle partite in cui il parquet del campo da gioco è stato brandizzato Burger King. In diverse parti del campo vengono raffigurate patatine fritte, panini o il logo completo e se il giocatore realizza da una delle icone riceve in regalo coupon per ritirare il premio all’interno del punto vendita. Realizzando da centro campo si può vincere un menù intero “score from the products”. Collaborazione incredibile che sfrutta tutti i principi della #gamification, del #marketing e dell’interattività derivata dagli #eSports.
Il concetto è un esempio di come i marchi stiano pensando oltre la pubblicità nel loro contatto con i giocatori, che spesso non vogliono che il tempo di gioco venga interrotto. I posizionamenti degli annunci in-game sono diventati sempre più comuni, in particolare nei franchising sportivi in cui i fan sono abituati a vedere sponsorizzazioni sul campo di gioco nella vita reale. Ma permettere ai giocatori di partecipare all’azione potrebbe essere un modo più potente per stimolare il coinvolgimento e aumentare le chiacchiere sui social media.
Un altro E-Sports protagonista di questo nuovo strumento di marketing è Fortnite. All’interno del gioco vengono organizzati concerti live. Il concerto di Marshmello aveva già sbalordito con circa 10,7 milioni di spettatori virtuali. Tradotto, questo impressionante numero di persone era entrato nel gioco a una certa ora per assistere “dal vivo” col proprio avatar al concerto virtuale di un noto DJ il quale si è esibito con un gigantesco avatar in un’area virtuale allestita nel videogame. Il rapper Travis Scott ha fatto ancora meglio, tenendo un concerto cui hanno assistito 12,3 milioni di giocatori.
A volte però giocare ai videogame può diventare un vero e proprio lavoro. E’ il caso del gioco sul calcio, FIFA e Pro Evolution Soccer, dove i giocatori si sfidano in diversi tornei e chi si qualifica viene scelto dalle vere società di calcio professionistico per essere rappresentate in un campionato virtuale. Tutto ciò comporta uno stipendio più una serie di benefit. Le squadre devono essere formate da due o tre player di cui uno deve essere scelto al draft tra i qualificati, mentre gli altri, i PRO, sono già sotto contratto con le franchigie. Il tutto viene presentato dalla conduttrice e influenze Ludovica Pagani (2,6 milioni di followers).