Nel mondo dello sport ci sono degli atleti fuori dal comune, dei campioni in grado di vincere ogni tipo di sfida, di registrare record su record, di mettere in bacheca trofei e medaglie. Molti di loro non si spaventano neanche dell’avversario più temuto per uno sportivo, l’inevitabile avanzare del tempo. Ecco che l’età da potenziale limite ed elemento d’innesco verso l’inevitabile finale di carriera, si trasforma in stimolo, in un incentivo verso un vero e proprio atto di ribellione contro le leggi del tempo e della natura. Per questi atleti l’età non rappresenta altro che un numero, un limite immaginario, un ostacolo da poter aggirare.
Ecco una carrellata di sportivi ancora in attività nonostante la loro carta d’identità:
ZLATAN IBRAHIMOVIC
Il calciatore svedese il 3 Ottobre scorso ha compiuto 39 anni, età importante per un comune attaccante ma non per un fuoriclasse come Zlatan Ibrahimovic. “Ibra” infatti è sempre più leader del suo Milan e in questa sua nuova avventura in Italia è diventato una vera e propria guida per i compagni più giovani. La sua presenza in squadra ha contribuito al miglioramento di tutta la rosa, portando un cambio di mentalità nel gruppo che solo un campione senza tempo come lui poteva dare. Se a tutto ciò si aggiunge anche un bottino personale di 15 gol in questa stagione agonistica ancora in corso, uniti ai 10 nello scorcio della precedente stagione, si capisce come lo svedese sia ancora molto lontano dall’appendere gli scarpini al chiodo, nonostante l’età.
Quali sono i segreti per tenersi così in forma? Innanzitutto la voglia matta di volersi allenare con continuità e grande intensità, tanto che i suoi compagni di squadra raccontano di come Zlatan sia il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene ad ogni allenamento. Lo squat sembrerebbe essere uno degli esercizi sempre presenti nella routine giornaliera.
Rarissime le sue uscite, niente locali, solo qualche cena con gli amici. Evitare tutti i fattori di stress, compreso il traffico di Milano, tanto che Ibra preferisce farsi accompagnare sempre dal suo autista personale.
A tutto ciò accompagna il rispetto di una dieta ferrea all’insegna del mangiare sano e riposare bene. Per migliorare il suo equilibrio interiore è solito dedicarsi ad alcuni hobby nei suoi giorni di riposo come la pesca o l’andare a cavallo, godendosi la bellezza della natura che gli sta attorno.
Nonostante le sue abitudini probabilmente il fattore determinante del suo successo è l’ambizione smisurata e la “fame” nel voler dimostrare di essere ancora uno dei migliori attaccanti in attività nel mondo.
FILIPPO MAGNINI
Anche il nuotatore azzurro lo scorso Febbraio ha compiuto 39 anni e come regalo di compleanno ha deciso di ritornare a gareggiare e riprendere la sua carriera agonistica. Già perché Filippo, due volte campione del mondo e tre volte oro agli Europei, nonché bronzo olimpico, tre anni dopo aver annunciato il suo ritiro torna in vasca da professionista.
Non sarà un’impresa facile tornare ai suoi livelli e competere con i tempi dei nuotatori giovani, preparati e con tanta fame di arrivare ma Magnini è pronto a rimettersi in gioco.
Queste le sue ultime dichiarazioni: “Nessun avversario è troppo forte per essere sconfitto, nessun obiettivo è troppo grande per essere raggiunto. Non importa il tempo che impiegherai, non importa quanto ti costerà. Nella mia carriera ho vinto tanto, ma le vittorie più grandi sono quelle senza podio. Quelle dove vincere è arrivare al traguardo, non arrivare primo. L’unico modo che hai per perdere è rifiutarti di combattere. Ho scelto di tornare in acqua. Da vincente. Perché dentro ho già vinto tutto”.
DAVIDE REBELLIN
Ciclista su strada, è l’atleta più anziano in attività nel panorama sportivo mondiale. Il vicentino è una vera e propria leggenda, tanto da essere considerato un vero e proprio highlander del ciclismo avendo alle spalle una carriera lunghissima da professionista iniziata nel lontano 1992.
Rebellin ha da poco preso parte al trofeo Laigueglia con il suo team veneto, “Work Service”, il sedicesimo team di uno dei corridori più vincenti nelle prove in linea del ciclismo italiano moderno. Ha conquistato 64 corse e tra queste una Liegi-Bastogne-Liegi, tre Freccia Vallone, una Amstel Gold Race, una Clasica di San Sebastian. Ha realizzato, unico azzurro nella storia, la doppietta Tirreno-Adriatico/Parigi Nizza, è arrivato secondo al Giro di Lombardia e quarto ad uno dei nove campionati del mondo cui ha partecipato tra 1996 e 2008. L’azzurro conquistò anche l’argento olimpico nella prova su strada a Pechino 2008 ma la medaglia gli fu tolta per doping che gli costò una conseguente squalifica di due anni.
Oltre uno stile di vita sano e privo di eccessi c’è una particolarità da segnalare: è l’unico ciclista attivo tra i professionisti ad ispirarsi ad una filosofia vegana. Se riuscirà a portare a termine la stagione 2021 , sarà l’unico corridore over 50 ad aver mai gareggiato nel calendario europeo.
VALENTINO ROSSI
Il pilota simbolo della moto GP italiana ha compiuto nel Febbraio scorso 42 anni ed è giunto alla sua 26ma stagione del Motomondiale. I numeri del “Doc” sono impressionanti: 9 volte campione del mondo con 115 vittorie (89 in top-class), 235 podi (199 nella classe regina), 65 pole position (55 in MotoGP/500 cc) e 96 giri veloci. Una carriera lunghissima destinata ancora a prolungarsi dato che Valentino proprio non ne vuol sapere di scendere dalla sella e appendere il casco al chiodo. Con il sorriso e la simpatia di sempre, che lo hanno reso uno degli sportivi più amati in Italia, il Doc è pronto a raccogliere una nuova sfida: dimostrare a tutti di poter continuare a lottare con i migliori nonostante i 42 anni.
Ciò che è certo è che la motivazione nello sport è tutto e che gli anni per alcuni campioni senza età contano relativamente. Valentino già detiene il record come vincitore più anziano di GP, Gran Premio d’Olanda nel 2017 a 38 anni e 128 giorni e Mondiale nel 2009 a 30 anni e 251 giorni. Nonostante ciò l’ambizione e la voglia di vincere sono ancora vive in lui, tanto da trovarsi a non correre più per il team ufficiale della Yamaha, dopo 8 anni di fila ma per il team satellite Petronas. Gli altri motociclisti sono avvertiti, nonostante nel migliore dei casi abbiano la metà dei suo anni, il Dottore è pronto a battagliare fino all’ultima curva perché l’indole di un campione non cambia con lo scorrere del tempo e la fame di vittorie non finisce mai.